domenica 21 marzo 2010

Moda scarpe primavera/estate 2010

Uno degli oggetti del desiderio delle donne sono indiscutibilmente le scarpe. Piacciono e dicono sempre qualcosa di noi, anche quando sono sportive. E non si può di certo definire un accessorio, anche se sono relegate a questa categoria. Quindi non si vede l’ora, quando si cambia stagione, di curiosare, di vedere e di comprare. Cominciamo a curiosare su cosa ci aspetta ai piedi per la prossima stagione.
Tacchi ancora alti, plateau, open toe e lacci, laccetti, laccini alle caviglie o che servono ad avvolgere il piede. Alcuni tronchetti e stivaletti estivi, in tessuto o di tela trasparente. Forse sono i colori la novità: azzurri, rossi e fantasie colorate, ma anche grigio, beige e rosa antico. Qualche nero per la sera. 

Blugirl sottolinea la caviglia, tacchi e plateau e tante scarpe con il laccetto alla caviglia, anche con una scritta rossa “I love you” su fondo bianco.
D&G non abbandona il nero, ma lo esalta con tela a rete che lascia intravedere il piede, fermato alla caviglia da nastri o da lacci.
Scarpe in pizzo nero con tacchi a stiletto invece per Valentino.
Max Mara usa grigio e dettagli beige negli stivaletti estivi, molto vicini a quelli del can can, con tacco largo e lacci intrecciati.
Grigio che in tutte le sue gradazioni si esprime al meglio con Emporio Armani, che con il suo stile classico associa il colore da giorno elegantissimo con scarpe che avvolgono il piede tenute da fibbiette e lacci. Armani propone anche la scarpa che nella passata stagione ha fatto furore, riportandoci agli anni '80: la ballerina. Colorate in verde, azzurro, rosa, in tessuto lucido e veramente molto piatte.

Moda collezioni scarpe e sandali primavera estate 2010

Paris Hilton crea sempre le tendenze per le collezioni moda, e sicuramente anche quelle relative a scarpe e sandali. Vediamo quindi cosa ci aspetta per questa primavera estate 2010. Colori molto vivaci e modelli caratterizzati da un tacco abbastanza pronunciato.

martedì 16 marzo 2010

Le tendenze jeans per l'estate 2010

Tornano i jeans 'stracciati e sbiaditi', stile anni '80

Chiamatelo come volete... denim, jeans o come vi pare,. Fatto sta che il tessuto blu di origine americana è ancora una volta di moda. Eccome! Mai del tutto sparito dalle passerelle e sempre onnipresente per la strada, il denim acquista - se possibile - ancora più popolarità. Torna il look stracciato e sbiadito. Perdono i modelli 'skinny' mentre sono sempre 'en vogue' i jeans dall'aspetto 'baggy' (ovvero i cosiddetti 'boyfriend jeans').

giovedì 11 marzo 2010

Moda e benessere: arrivano i waraji, calzature naturali per il benessere dei piedi

Se ancora non ne avete sentito parlare e non sapete cosa sono, ve ne renderete presto conto: la nuova moda dell’ estate arriva dall’ Oriente e si chiama Waraji. La filosofia arriva dalla saggezza antica e consiste nel semplice motto di mettersi la natura sotto i piedi. Niente più scarpe da ginnastica puzzolenti che chiudono il piede e non lo fanno traspirare, niente più infradito plasticose pronte a lasciarci sul più bello e a sganciarsi nei momenti meno opportuni. La soluzione è una calzatura completamente naturale, comoda da essere usata anche in casa, talmente delicata da non rovinare neanche il parquet e abbastanza resistente da essere usata anche fuori per lunghe e salubri camminate.
Se vi abbiamo incuriosito, scoprite con noi cosa sono i waraji…

I WARAJI, LA NATURA SOTTO I PIEDI
I Waraji erano anticamente utilizzati dai monaci buddisti: sono calzature semplici e confortevoli che permettono di indossare un capo naturale che – secondo la filosofia zen – incanala le energie positive a partire dalla pianta del piede e in grado di ritrasmetterla attraverso il canale sciatico per tutta la colonna vertebrale fino alla testa, toccando tutti i chakra. Grazie al massaggio plantare prodotto dalla suola in fibra naturale, i waraji consentono infatti di ottenere benefici ad ogni passo.

CON COSA SONO FATTI I WARAJI

I waraji vengono prodotti con molti materiali diversi, come ad esempio la canapa, steli di myōga (una varietà di zenzero), fibre di palma, cotone, paglia di riso ed altro. I materiali scelti sono naturali e riciclabili ed al tempo stesso sono resistenti ed igienici anche dopo un uso prolungato nel tempo.

A CIASCUNO IL PROPRIO NODO

Una delle cose più intriganti dei waraji è che per uno stesso paio di calzature esistono vari modi di legare le corde, modi che consentono un diverso massaggio alla suola del piede e contemporaneamente l’ aggiustatura della calzatura a seconda della propria camminata e del percorso che si sta facendo, consentendo un confort totale del piede. Infatti, è risaputo: i piedi non sono tutti uguali. Mentre una scarpa normale viene comprata in un modello standard, i waraji possono essere adattati al meglio alla morfologia del piede di ciascuno e adattati in base all’ utilizzo che se ne intende fare… o semplicemente in base a come stanno meglio! I lacci del waraji vanno a fermare il piede alla suola ed esistono tecniche come il nakachi-nuki, il yotsu-chigake e il takano-gake. Dunque si può adattare la calzatura alla forma del piede per avere la giusta ergonomia.

UNA CALZATURA PER OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA

I waraji possono essere indossati a casa tutti i giorni oppure,impreziositi con fiocchi, strass e bigiotteria, possono essere sfoggiati nelle serate estive per gli appuntamenti più alla moda.
L’ abbinamento è sempre etnico con altri particolari di origine naturale, borsette in canapa, tessuti di lino, legno pregiato.

giovedì 4 marzo 2010

La moda. Costume e vita

È certo che gli stilisti di qualità sono dei creativi, degli artisti.
L’idea di abbinare i prodotti raffinati della moda creativa alle opere d’arte originali non è né stravagante né sconveniente. Essa contiene e propone la cura di quei valori che dovrebbero superare l’effimero e favo-rire una migliore considerazione della dignità della persona umana.
L’ascetica cristiana enumera tre virtù nell’abbigliamento che coincidono con le virtù essenziali del vivere. Sono: l’umiltà che esclude la vanagloria; l’autosufficienza che esclude la mollezza; la semplicità che esclude ogni eccesso. Il bello è di per sé la via di più facile accesso al Sommo Bene.